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Gruppo Manutenzione Sentieri

Un detto orientale recita. "Per alta che sia una montagna, un sentiero vi si trova". Le definizioni tecniche di "sentiero" sono molteplici ma per gli escursionisti è una sola: "Ponte tra il rumore della vita ed il silenzio delle vette". Quando un escursionista, aggiustandosi lo zaino sulle spalle e imbocca un sentiero, si lascia alle spalle un mondo amato per il benessere che propone ma con preoccupazioni e angustie normali della vita quotidiana che alla lunga ci infastidiscono, come un rumore sordo, martellante e continuo, va verso un mondo più rude, più esigente, con meno comodità ma senza quel fastidioso rumore, va verso un mondo più silenzioso dove ogni cosa o gesto, anche se piccolo, assume un valore immenso, dove ogni giorno che nasce ti riempie di voglia di vita, dove ogni tramonto ti fa sognare il giorno dopo. Tutto questo è possibile grazie al semplice "sentiero", traccia a volte impercettibile tra rocce e baranci, ma carico di vita propria. In montagna ogni sentiero ha una sua storia ed una sua anima. Si riconoscono quelli nei quali sono transitate le mandrie, quelli più battuti dai boscaioli, quelli percorsi un tempo dai carbonai, quelli sofferti dai nostri soldati. Lungo i sentieri si parla molto con se stessi, perché la fatica toglie il fiato ma non il pensiero e c’è il tempo per riflettere. In quell’andare silenzioso, sovente raccolto, in quel colloquiare composto, quasi intimo scambio di sentimenti, un passo dopo l’altro, c’è una spiritualità sentita  anche se non dichiarata.

C’è chi considera il sentiero una violenza fatta alla montagna, ma non è così se il tracciato ripercorre antichi percorsi. E’ anzi nuova vita per la montagna, molto spesso abbandonata e dimenticata. L’efficienza dei sentieri è indice di rispetto verso coloro che li hanno tracciati, spesso col duro lavoro e per necessità di vita. Sono comunque un patrimonio a disposizione di tutti e il loro mantenimento permette di raggiungere in sicurezza luoghi meravigliosi, senza necessariamente raggiungere una vetta.

Il Club Alpino Italiano avvalendosi dell’apporto dei soci, individua, segna e cura molti sentieri. Si tratta di un impegno per ridare l’anima a percorsi antichi e per offrire agli escursionisti oculati quel "ponte" affinché, in sicurezza, possano vivere e conoscere i grandi spazi della montagna. Tutti i sentieri del CAI hanno una segnatura bianco-rossa che li identifica: questi segni sono il "filo di Arianna" dell’escursionista che lo accompagna verso la meta. Rispettare un sentiero non significa solo lasciare a chi seguirà la possibilità di percorrerlo ma rispettare la sua storia e la fatica di chi l’ha tracciato e di chi lo mantiene percorribile; si tratta di rispettare la sua "anima". Troppo spesso i sentieri, faticosamente tenuti in ordine e messi in sicurezza, vengono utilizzati "impropriamente" con mezzi pseudo-meccanici; troppo spesso tutto ciò passa nell’indifferenza di chi potrebbe sorvegliare per far rispettare le leggi a vantaggio dello sviluppo sostenibile dell’ambiente. Sicuramente c’è poca informazione in merito ed è compito del CAI "fare formazione" per far riflettere chi, in buona fede, utilizza con leggerezza questo bene di tutti ma che risente di un delicato equilibrio ambientale: il "sentiero alpino". A tal proposito esiste una legge regionale, la n. 14 del 31 marzo 1992, intitolata "Disciplina della viabilità silvo-pastorale". All’art. 4 - Disciplina della circolazione - indica i divieti di circolazione: al "comma 1" identifica "tutti i mezzi motorizzati" e al "comma 6" dice che " I velocipedi possono circolare sulle strade silvopastorali e sulle aree assimilabili ad eccezione dei prati, dei pratipascoli, dei boschi, dei tracciati delle piste da sci, degli impianti di risalita e dei sentieri alpini". Dunque la legge è chiara ma probabilmente è poco conosciuta. Le squadre dei volontari della manutenzione devono quindi assumersi un lavoro extra per rimediare danni non riconducibili al semplice passaggio degli escursionisti o all’inevitabile degrado naturale. Il Gruppo Manutenzione Sentieri cura inoltre l’aggiornamento dei dati catastali e esegue periodici rilievi sul terreno per poter aggiornare la cartografia e le relative guide con la descrizione particolareggiata dei percorsi. Le carte, in scala 1:25.000, sono reperibile nelle sezioni CAI e nelle librerie specializzate.

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                 130° ANNIVERSARIO