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Domenica, 12 Aprile 2015

Contrade di Val Posina

Prealpi Vicentine

La Val Posina è defilata dalla trafficata pianura vicentina, circondata dal Pasubio, dal Monte Majo, dal Priaforà e dal Novegno. Tra le numerose vicende che hanno segnato la sua storia, una delle più importanti è stata senza dubbio la Grande Guerra che ha visto sul suo territorio l'avanzata nel 1916 dell'esercito Austro-Ungarico con la Strafexpedition. Una guerra internazionale che ha travolto violentemente la popolazione inerme e sgomenta, incapace di comprenderne la portata.
Alle dure vicende belliche sono seguiti dal 1930 gli anni dell'emigrazione verso la pianura e l'estero alla ricerca di una vita meno grama.
Se da un lato l'isolamento, le guerre, lo spopolamento hanno svuotato le contrade, d'altro canto hanno inconsapevolmente contribuito all'integrità della Valle e dei suoi abitati. Un'integrità vissuta oggi come una nuova ricchezza dove anche le patate ed i fagioli, un tempo misero cibo di sussistenza, sono diventati la "Patata di Posina" i fagioli "Scalda" e "Fasòla Posenata".
Il nostro percorso inizia da contrà Fusine (456 m), nota verso la fine del 1800 per le numerose fabbriche di chiodi nelle quali venivano prodotti a mano. Per stradine, in parte asfaltate ma senza traffico ed in parte per mulattiere attraversiamo numerose contrade, molte delle quali ancora abitate: Vanzi, Masetto, Belfiore, Costamala. La contrada di Costamala compare in un antico documento redatto nel 1202 che stabilisce i confini di Arsiero e Posina. Da Costamala lungo un sentiero saliamo a Contrà Balan (780 m), una delle contrade poste più in quota nel comune di Posina, dove transita anche il sentiero 492 che conduce al Colletto di Posina, finestra naturale, punto di collegamento tra la Val Posina e la Val Leogra. Scendiamo poi a Posina (540 m) per risalire sul sentiero 511 alle contrade Polenta, Xausa e Laba (960 m) circondate da splendidi prati.
Purtroppo, questo piccolo angolo di paradiso è stato per lungo tempo minacciato da una cava di bentonite che ha parzialmente distrutto una parte di montagna. Ora, dopo la protesta di tutta la Valle i lavori si sono fermati. Ci troviamo qui sul piccolo altopiano della Cavallara, ai piedi del M. Majo.
Per il rientro attraversiamo in discesa le contrade di Mogentale e Laita da dove possiamo imboccare il sentiero 511 e giungere a Laghi (dove preventivamente abbiamo portato delle vetture) oppure incrociando la contrada Sella ritornare a Fusine.
Un' ultima raccomandazione: da tenere in considerazione che siamo nella patria degli gnocchi! In tutte le osterie si può assaggiare un ottimo piatto di questa specialità.


  • Tempo di percorrenza: 5 ore
  • Dislivello: 750 metri

  • Mezzo di trasporto: Mezzi propri
  • Responsabile: Gianni Moro - Luca Zanotto

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