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Domenica, 01 Aprile 2012

Valstagna: le casare di mezza costa

Balbrenta

Il percorso proposto si snoda sui crinali meridionali di Col d'Astiago affacciati alla Val Frenzela ed al canale di Brenta seguendo ora vecchie mulattiere di guerra, ora sentieri di collegamento di povere case disabitate, ora antiche "piste di lavoro".

Un territorio, questo, che un tempo per molte persone era il centro della vita e degli interessi. La gente si era legata a questa montagna dopo averla addomesticata con quotidiane e impagabili fatiche, permettendone lo sfruttamento anche dei versanti più scoscesi. In questi luoghi, attraverso una fitta rete di mulattiere e sentieri, c'era la legna da portare fino alle povere case o a fondovalle; c'era il trasporto a schiena di terra da riporto per ridurre a coltura quel poco e magro terreno concesso da una natura avara. E c'era l'attività del contrabbando del tabacco, per molti l'unico mezzo per sfuggire alla miseria più nera.

Oggi la natura si è ripresa i suoi spazi. Prati, un tempo ben visibili anche dal fondovalle, si sono trasformati in boschi di nocciolo, betulla, faggio e carpino nero. Molte abitazioni sono scomparse, altre sono tristemente abbandonate, ma altre ancora, sorrette dalla tenacia e dalla caparbietà propria di gente, resistono al tempo ed alle mode.

Con questa escursione si andranno a toccare Contrada Matietti, ruderi Casa Pendi, ruderi Casoni Bessele (401 m), Casara Pirche (661 m), Casara Le Mandre (786 m), Casara Rosi (560 m), Casara Geremia (518 m), Casara Costellai (433 m), in un susseguirsi di stimolanti conoscenze di ambienti di vita e di lavoro di un tempo passato. Sosta per il pranzo a Casara Le Mandre da Giacomino.


  • Difficoltà: E (Escursionistico)
  • Tempo di percorrenza: 4 ore
  • Dislivello: 660 metri

  • Abbigliamento: Da media montagna
  • Mezzo di trasporto: Mezzi propri
  • Responsabile: Claudio Ferrazzi

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