Domenica, 04 Agosto 2013
Sasso Bianco d'Auta
Il Sasso Bianco, che presenta tre cime distinte di cui la più alta è la centrale (2407 m), costituisce l'estrema propaggine est della catena d'Auta e precipita verticalmente sulla Val Pettorina a nord-ovest, mentre digrada più dolcemente a sud-est verso il Rio Bianco e la Val Cordevole dapprima per una prateria molto erta sovrastante uno sbalzo calcareo e quindi attraverso le balze vulcaniche del Sasso Nero ed il sottostante bosco tuttora molto ben conservato.
La posizione consente una vista eccezionale, già salendo per il versante sud-est, sulle Dolomiti dal Col di Lana all'Averau, Nuvolau, Croda da Lago, Pelmo, Civetta, Moiazza, Agner, Pale di San Lucano e Pale di San Martino; dalla cima, la vista si apre verso ovest sulle altre cime d'Auta, sul Sass Vernale, l'Ombretta, sulla imponente parete sud della Marmolada, sul Padon e quindi fino all'isolata torre del Ronch in primo piano, con il Col di Lana ed il Col Santa Lucia a far da prima quinta e le Dolomiti di Fanes e le Tofane sullo sfondo.
Ma i motivi di interesse del Sasso Bianco sono molteplici e vanno dalle particolarità geologiche e mineralogiche ai conoidi residui di due importanti frane delle quali costeggeremo la testa, alla varietà botanica, agli aspetti antropici.
Si tratta di escursione impegnativa sia per il dislivello che per la lunghezza del percorso.
E' possibile, per chi lo desidera, evitare la salita alla vetta attendendo il rientro degli altri sulla sella tra Sasso Bianco e Sasso Nero a quota 2100 metri. Il dislivello si riduce in tal caso a 844 metri, il tempo di camminata effettiva si riduce di un'ora e un quarto circa e si evita il salto roccioso che caratterizza la parte più impegnativa dell'escursione.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Tempo di percorrenza: 7 ore
- Dislivello: 1150 metri
- Abbigliamento: Da media montagna
- Mezzo di trasporto: Mezzi propri
- Responsabile: F. Fornara - Pietro Dalla Valle